Contraccezione ormonale, ciclo mestruale e sue irregolarita'



Fattori implicati nel determinismo del sesso del nascituro

P.G. Crosignani


1. Fattori responsabili del sanguinamento endometriale.
L’endometrio è l’unico tessuto capace di distruggersi rapidamente mediante digestione enzimatica e di rigenerarsi ciclicamente per effetto di specifici fattori di crescita.
Durante le quattro settimane di crescita dell’endometrio, gli enzimi proteolitici si accumulano nella sua parte “funzionale” e sono contenuti nei lisosomi la cui parete nella fase luteale è resa stabile dal progesterone. Quando le concentrazioni di progesterone cadono per l’esaurimento funzionale del corpo luteo, i lisosomi liberano gli enzimi che digeriscono le strutture cellulari rompendo il sottostante plesso capillare provocando emorragia (Hickey e Fraser, 2000).
Tre meccanismi controllano la perdita ematica (Christiaens et al., 1980):
- l’aggregazione piastrinica seguita da formazione di trombi;
- la vasocostrizione delle arteriole basali attivata dalle prostaglandine
- la rigenerazione endometriale.
Allo scopo di rapidamente ricostruire la propria porzione “funzionale” l’endometrio richiede l’alternarsi di rapidi processi di proliferazione vasale e di altrettanto rapide inibizioni dell’angiogenesi. Vi provvedono specifici fattori:
• promotori: growth factors – citochine (Lau et al., 1998)
• inibitori: trombospondina – 1 (durante la fase luteale) (Kamphaus et al., 2000).
La “rottura” del normale rapporto tra fattori promotori e inibitori dell’angiogenesi induce la crescita di un abnorme rete di capillari (Ferenczy, 2003).

2. Caratteristiche del ciclo durante la contraccezione ormonale.
a) Pillola
Durante l’uso di contraccezione ormonale si osservano due tipi di metrorragia: quella da “sospensione” (withdrawal bleeding) dovuta ad un diffuso sfaldamento endometriale (simile a quello mestruale) e l’emorragia da “rottura” (brecktrough bleeding) indotto da uno sfaldamento provocato da processi di difettosa angiogenesi.
La causa più frequente dell’emorragia “da rottura” è un eccessivo effetto progestinico che induce la formazione di troppi capillari o ne indebolisce la struttura. E’ il meccanismo che spiega modesti sanguinamenti (spottings e brecktrough bleedings) spesso presenti nei primi mesi d’uso della pillola (Tabella 1). Se questi non cessano conviene cambiare preparazione.

Tabella 1. Fattori determinanti dell’emorragia da “rottura”:

- E’ più frequente nei primi mesi d’uso.
- Le sue caratteristiche dipendono da:

     • tipo, dose, durata del trattamento progestinico
     • dal rapporto: E/P del preparato
     • dalla quota di ormoni endogeni
     • dalla risposta individuale


Le metrorragie “da rottura” sono la più frequente causa di abbandono della pillola, è importante quindi preavvertire il soggetto assicurando che il fenomeno non comporta rischi e non indica complicazioni. Tuttavia se il disturbo continua, dopo aver cambiato preparazione, può essere utile eseguire un controllo ecografico della cavità uterina.
La Tabella 2 riporta le caratteristiche generali del ciclo mestruale durante l’uso della pillola contraccettiva (Rosemberg et al., 2000; Sulak et al., 2002).

Tabella 2. Effetti della pillola sul ciclo mestruale.

• Il ciclo è prevedibile
• Dura meno - E' meno abbondante
• Può mancare
• Iniziali "spottings"
• Dismenorrea diminuita

Con le attuali preparazioni a basso contenuto estrogeno nell'intervallo tra due blisters può non verificarsi la mestruazione. Il fenomeno non ha connotazioni negative, però se il fenomeno disturba e/o tende a ripetersi, si può eliminare cambiando preparato. Il ritorno del ciclo spontaneo alla sospensione della pillola non sempre avviene dopo 25-50 giorni. In qualche soggetto ritarda anche mesi. Anche questa circostanza sconsiglia l'ingiustificata "puramente rituale" sospensione periodica della contraccezione orale. I cicli d'uso della pillola possono essere flessibilmente modificati riducendo il numero di mestruazioni (interruzione dopo 2-8 mesi). In questi casi il numero di giorni con sanguinamento endometriale si riduce, aumenta però il numero di episodi metrorragici non programmati (Tabella 3).

Tabella 3. Sanguinamenti endometriali associati alla diversa durata d'uso della pillola (Kwiecien et al., 2003).

Pillola (giorni d'uso) Metorragia (giorni) Uso di protezione locale (giorni)
28 34.9 33.8
168 25.9 18.4 (p<.01)


La pillola può anche essere assunta in modo continuo per mesi/anni, così facendo molte utilizzatrici, per il prevalente effetto progestinico, entrano in amenorrea (Tabella 4).

Tabella 4. Pillola: ciclo classico/uso continuo (Miller, and Hughes, 2003).

» Soggetti randomizzati
      - uso classico: 28
      - uso continuo (336 giorni): 32
» Uso continuo - amenorrea %: 2° mese 49
6° mese 68
12° mese 88
» Conclusione: meno sanguinamenti nello schema continuo


b) Altri tipi di contraccezione ormonale.
Preparazioni "mensili" di estroprogestinici.
E' il caso degli anelli vaginali che gradualmente liberano nelle tre settimane d'uso estrogeno e progestinico. Offrono un controllo del ciclo paragonabile a quello della pillola (Roumen et al., 2001; Bjarnadóttir et al., 2002).
Ingestione quotidiana di progestinici.
Le irregolarità mestruali (spottings ed emorragie da "rottura") sono frequenti e sono la più importante causa di abbandono (Rice et al., 1999; Obruca, 2001).
Depo-provera.
E' ben nota la frequenza di imprevedibili metrorragie durante l'uso (Fraser, 1994). Nelle utilizzatrici di questo metodo è stata descritta una attivazione da parte del progestinico di alcuni enzimi proteolitici tissutali (Vincent et al., 2002).
Impianti progestinici.
Controllano male il ciclo e quindi le sue irregolarità osservate nel 60-70% dei casi durante il primo anno d'uso devono essere note alla paziente dell'impianto (Zheng et al., 1999). Un recente studio isteroscopico ha dimostrato un significativo aumento del numero di capillari endometriali per l'effetto progestinico dell'impianto (Hickey and Fraser, 2002).
Sistemi intrauterini a progestinico.
La perdita mestruale tende a ridursi in circa nel 90% dei soggetti e dopo un anno d'uso l'amenorrea si instaura nel 20-25% delle utilizzatrici (Silverberg et al., 1986; Suvisaari et al., 1996).
Uso di preparazioni ormonali ad azione contraccettiva quali farmaci regolatori del ciclo mestruale
Amenorrea
La pillola può essere usata come farmaco nelle varie forme di amenorrea da causa endocrina (Tabella 5).


Tabella 5. Indicazioni all'uso della pillola per le pazienti con amenorrea

» Amenorrea associata a iperprolattinemia
      - L'iperprolattinemia non è un affidabile contraccettivo
      - Controllo del ciclo
      - Non stimola la crescita dei prolattinomi

» Amenorrea ipogonadotropa
      - Situazione spesso legata al peso
      - Necessità di contraccezione
      - Osteoporosi
      - Inducione del ciclo

» Amenorrea ipergonadotropa
      - Controllo del ciclo
      - Contraccezione in perimenopausa
      - Menopausa precoce: terapia sostitutiva a lungo termine
      - Menopausa precoce: osteoporosi

» Amenorrea normogonadotropa (da policistosi ovarica) (Falsetti et al., 2001)
      - Contraccezione
      - Controllo del ciclo
      - Cura dell'acne e dell'irsutismo senza rischi metabolici*


* L'uso prolungato di pillola contenente norgestimato (Cibula et al., 2002) o ciproterone acetato (Cagnacci et al., 2003) riduce significativamente le concentrazioni di androgeni liberi senza modificare la sensibilità all'insulina.


Metrorragia disfunzionale
In perimenopausa sono frequenti e la loro causa è un difetto della funzione ovarica indotta dall'invecchiamento. Ancor oggi circa un terzo delle isterectomie ha come indicazione la metrorragia disfunzionale. Il sonno funzionale ovarico indotto da un prolungato uso della pillola contraccettiva utilizzabile senza limiti di età nelle donne che non fumano garantisce un sicuro controllo del ciclo in moltissimi casi. Per la stessa indicazione si possono utilizzare anche i sistemi intrauterini a progestinico (Milsom et al., 1991). La Tabella 6 riassume i risultati dopo un anno d'uso di dispositivo intrauterino a levonorgestrel paragonati a quelli di pazienti ad un anno dalla resezione endometriale. Con entrambe i metodi di trattamento lo studio randomizzato indica che circa il 90% delle pazienti consistentemente migliora. Conclusione: rivisitando noti argomenti si apprezza l'affermazione di Marcel Proust secondo cui "Una vera scoperta non sempre è associata alla visione di nuovi paesaggi, può infatti essere legata al saper osservare le cose con occhi diversi".


Tabella 6. Dispositivo intrauterino con levonorgestrel versus resezione endometriale nel trattamento delle metrorragie disfunzionali (risultati a 1 anno) (Crosignani et al., 1997).

Dispositivo intrauterino (n=34) Resezione endometriale (n=35)
n (%) n (%)
Amenorrea 6 (18) 9 (26)
Ipoeumenorrea 24 (70) 23 (66)
Menorragia 4 (12) 3 (8)


Bibliografia:
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Professore di Ostetricia e Ginecologia presso l'Università di Milano