Il VII Week-end clinico di Palermo



Il VII week-end clinico di Palermo?


Dando continuità a quella che è diventata ormai una feconda consuetudine della Società Italiana della Riproduzione, il 18 e 19 Marzo u.s. si è tenuto a Palermo il nostro VII Weekend clinico, organizzato da Adolfo Allegra, nostro socio e consigliere del Direttivo.
L’incontro ha avuto un grande successo; vi hanno partecipato, infatti, più di 600 persone, a dimostrazione dell’interesse per le tematiche proposte e della corretta scelta del Presidente e del Consiglio d’Amministrazione di portare al Sud le iniziative della Società.
Oltre che per i colleghi intervenuti in qualità di astanti, sempre attenti e partecipi, l’incontro ha costituito una vera occasione di confronto per gli addetti ai lavori, che hanno fatto il punto su temi di grandissimo interesse scientifico e clinico sia per ciò che concerne l’induzione dell’ovulazione che per quanto concerne le tecniche di I livello.
Il Week-end, dopo i saluti di rito delle autorità, si è aperto con la lezione magistrale del Prof. Volpe che ha fatto il punto sull’induzione dell’ovulazione nell’anovulazione ipotalamica, soffermandosi in particolare sui diversi regimi terapeutici. Per l’ipogonadismo ipogonadotropo di origine ipotalamica la terapia più adatta per ottenere l’ovulazione è costituita dal GnRH pulsatile (70-90% di successo); il limite di tale regime terapeutico è però rappresentato da fattori di ordine tecnico (come il mantenimento di un accesso venoso per 2 settimane); alternativa valida al GnRH pulsatile è costituita dalle gonadotropine esogene con ottime percentuali di successo nell’induzione dell’ovulazione.
A seguire, il Prof. Lanzone ha parlato della complessità dell’induzione dell’ovulazione nelle pazienti con Sindrome dell’ovaio policistico; dopo una prima disamina dell’ epidemiologia e dei criteri diagnostici della PCOS (Consensus Conference di Rotterdam 2003), il Prof. Lanzone si è concentrato sull’analisi dei diversi farmaci utilizzabili: citrato di clomifene, gonadotropine esogene (protocollo convenzionale, step-up, low-dose), rimarcando che la correzione dell’insulino-resistenza rappresenta, comunque, un tempo fondamentale della terapia. A chiudere la sessione, il Dott. Ubaldi ha affrontato il complesso tema dell’induzione dell’ovulazione nelle particolari pazienti con “FSH borderline”.
La seconda sessione, dedicata alla scelta metodologica delle tecniche di I livello nella cura dell’infertilità (“Le tecniche di I livello: quando e perché”), è stata aperta dal Prof. Melis, che ha dimostrato l’ancora validissimo ruolo dell’AIH nella terapia dell’infertilità, seguito dal Dott. Allegra che ha parlato dell’idrolaparoscopia transvaginale, nuova, rivoluzionaria e semplice metodica di studio dell’apparato genitale interno. La sessione si è chiusa con la lezione magistrale del Prof. Crosignani che ha chiarito quando è corretto ricorrere all’AIH e quando invece occorre pensare alle tecniche di II livello, al fine di assicurare le maggiori probabilità di successo alle coppie infertili, anche in coerenza con la gradualità delle strategie terapeutiche richieste dalla nuova legge.
L’indomani, la prima sessione è stata dedicata agli aspetti andrologici delle tecniche di I livello. La Prof.ssa Gandini ha chiarito l’importanza dello spermiogramma di base quale cardine dello studio andrologico, seguita dal Prof. Foresta che ha specificato il ruolo della seminologia nella selezione delle coppie candidate all’AIH; la sessione è stata chiusa dalla puntuale descrizione, ancora della Prof.ssa Gandini, delle procedure di preparazione del seme nelle tecniche di I livello.
La successiva sessione della giornata (“Metodologia clinica nelle tecniche di I livello”) è stata dedicata all’induzione dell’ovulazione nei programmi di inseminazione (Prof. De Placido), alle gravidanze multiple (Prof. Ragni) e al numero di inseminazioni da eseguire in un ciclo (Prof. Perino).
L’ultima sessione della giornata e del convegno è stata dedicata alle problematiche aperte dalla nuova legge 40/2004: la prima relazione, tenuta dalla Dott.ssa Fasolino, ha esplicitato le limitazioni della legge, fondamentalmente di ordine metodologico, riguardo alle tecniche di I livello; a seguire, la Dott.ssa Anserini ha elencato i requisiti minimi che i Centri debbono avere per potere effettuare le tecniche di I livello.
La conclusione della sessione è stata assicurata dalla relazione esauriente e quanto mai esplicativa del Dott. Volpes che ha parlato dell’organizzazione di un Centro di PMA di I livello, anche in rapporto con i diversi dettati delle leggi regionali.
L’interesse dimostrato dai colleghi ginecologi per i temi affrontati, manifestatosi con una partecipazione attiva e reale, ci rende fiduciosi sulla possibilità di continuare nel percorso avviato dalla nostra Società che, in definitiva, è quello di aprirsi al territorio per fornire informazioni aggiornate e valide. Il successo del VII Week-end clinico rappresenta sicuramente un buon viatico ed un’efficace spinta per ulteriori, importanti traguardi
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